Quest’anno avremmo dovuto fare un grande viaggio, uno di quelli impegnativi sotto ogni punto di vista. Sarebbe stato il mio regalo dei quarant’anni – ragazzi che effetto scriverlo! – ma la vita ha deciso di sorprenderci con un regalo ancora più grande, due biglietti di sola andata per l’avventura più incredibile che potessimo desiderare: diventare mamma e papà.
Quindi eccoci, tra un cambio pannolino e l’altro, a ripensare ai viaggi fatti, sognando il giorno in cui torneremo su alcuni passi per ripercorrerli in tre.
Già, perché ci sono posti che non basta vederli una sola volta, posti che lasciano un segno indelebile, posti che rimangono ancorati al cuore e si ripropongono all’improvviso con una nostalgia implacabile.
Tra questi per noi c’è sicuramente il Sudafrica.
Un viaggio studiato nei minimi dettagli, preparato scrupolosamente con largo anticipo e organizzato autonomamente.
3 settimane in Sudafrica: itinerario on the road
Possiamo riassumere le nostre 3 settimane in Sudafrica come l’on the road più emozionante fatto finora, non solo perché lì abbiamo fatto i primi safari insieme, ma anche, e soprattutto, perché è stato un vero viaggio nel viaggio.
La cosa che ci ha colpito maggiormente sono stati i contrasti. Il contrasto tra cielo, mare e terra, quello tra gusti di cucine con origini differenti, tra lingue che si mescolano, tra natura selvaggia e caotiche città, tra passato doloroso e futuro che rappresenta la sfida del presente.
04 Agosto: Italia – Cape Town
05 Agosto: Cape Town
06 Agosto: Cape Town
07 Agosto: Cape Town
08 Agosto: Cape Town
09 Agosto: Hermanus
10 Agosto: Mossel Bay
11 Agosto: Plettemberg Bay
12 Agosto: Addo
13 Agosto: Addo
14 Agosto: S. Lucia
15 Agosto: S. Lucia
16 Agosto: S. Lucia
17 Agosto: Swaziland
18 Agosto: Kruger National Park
19 Agosto: Kruger National Park
20 Agosto: Kruger National Park
21 Agosto: Graskop
22 Agosto: Pretoria
23 Agosto: Johannesburg – Italia
24 Agosto: Italia
Ci siamo fermati quattro giorni a Cape Town, the Mother City, come la chiamano gli afrikaner. È di per sé una città bellissima, con tanti edifici di epoca coloniale. Si affaccia sull’oceano e si estende fino alle pendici della suggestiva Table Mountain, la “montagna della tavola”, nome attribuitole proprio per la sua singolare conformazione della cima completamente piatta. Nelle giornate terse e limpide, il paesaggio dall’alto è davvero notevole, mentre tutt’attorno natura spazzata dai venti freddi e dalle correnti oceaniche. Al nostro arrivo, essendo inverno, l’aria era davvero pungente! Quindi se programmate un viaggio nello stesso periodo, ricordatevi di portare con voi abbigliamento bello pesante.
Da non perdere Bo-Kaap una zona pittoresca di Cape Town, precedentemente nota come il quartiere malese. È tra i più fotografati della città per via delle attraenti case dai tetti bassi e dai colori vivaci, molte delle quali sono state dichiarate monumenti storici.
Poi l’isola di Robben Island dove Nelson Mandela ha scontato tanti anni di carcere, i giardini botanici di Kirstenbosch e il Victoria & Alfred Waterfront, la zona del porto ricca di centri commerciali, negozi e ristoranti.
A circa un’ora di macchina si estende la rigogliosa Winelands, una visita a questa valle è d’obbligo per assaggiare alcuni dei rinomati vini che hanno conquistato etinologi ed appassionati di tutto il mondo. Questa regione offre scenari di rara bellezza ed è considerata fra le più romantiche del Sudafrica. Bellissima anche la Penisola del Capo con il Capo di Buona Speranza considerato dagli antichi navigatori uno dei punti più temibili a causa delle improvvise tempeste, chi riusciva a navigare indenne queste acque aveva, appunto, buone speranze di giungere a destinazione sano e salvo.
Merita una sosta la pluri-fotografata Boulder Beach dove si possono ammirare intere colonie di pinguini, animali insoliti, buffi ed eleganti, che giocano indisturbati per niente intimiditi dalla presenza umana.
Delle 3 settimane in Sudafrica l’incontro più affascinante rimane quello fatto con le balene ad Hermanus. Questa cittadina a circa 150 km da Cape Town, è nota meta turistica proprio per l’arrivo dei cetacei che nei mesi tra luglio e novembre ne popolano le acque.
Siamo riusciti a vedere decine di esemplari a pochissimi metri dalla riva! Sembravano essere in una danza continua, alternando fuori dall’acqua il ventre, il muso e la grande coda.
Abbiamo percorso la famosa Garden Route, l’affascinante tratto di strada compreso fra Mossel Bay e Port Elisabeth famoso per la straordinaria varietà dei paesaggi, passando per graziose cittadine quali Knysna, Plettemberg Bay e Oudtshoorn.
Quest’ultima è la capitale indiscussa nell’allevamento degli struzzi.
Se ne vedono tantissimi in libertà e le numerose fattorie presenti consentono contatti ravvicinati ed esperienze esileranti.
Si può dar loro da mangiare, accarezzarli e sentire la sorprendente morbidezza delle piume. Si può scoprire quanto le loro zampe siano simili a quelle dei dinosauri e resistenti le uova, tant’è che anche a camminarci sopra non si rompono. Oppure si può provare l’ebrezza del “neck massage”. Noi al tempo decidemmo addirittura di cavalcarli!
Oggi, per quanto divertente e decisamente insolita sia l’esperienza, non ci sentiamo di consigliarla, perché nonostante il personale assicuri che l’attività non sia dannosa per gli struzzi, è sicuramente poco piacevole per loro.
Segnaliamo invece il Tenikwa Center se volete passare qualche ora in compagnia dei ghepardi, la riserva naturale funge da centro di recupero per animali feriti o a rischio estinzione. Il suo punto di forza è la Wild Cat Experience, un’escursione a piedi che consente di andare alla scoperta dei felini in totale sicurezza e di accarezzare quelli che per diversi motivi non possono essere reintrodotti nel loro ambiente.
L’apice emozionale delle 3 settimane in Sudafrica l’abbiamo toccato con i safari nei parchi nazionali. In queste aree gli animali vivono nel loro habitat naturale e la loro vita è regolata dai ritmi millenari del giorno e della notte, della caccia e del gioco.
Il primo visitato è stato l’Addo Elephant Park noto per la maggior concentrazione di elefanti del continente. Sorge nell’Eastern Cape, a poca distanza da Port Elizabeth. Fu creato per proteggere gli ultimi undici esemplari rimasti nella zona, oggi al suo interno se ne contano più di 500 che coesistono con rinoceronti neri, bufali del Capo e antilopi.
Abbiamo preso un piccolo aereo per raggiungere la regione dello KwaZuluNatal, terra dalle atmosfere selvagge, abitata dal gruppo tribale degli zulu. I loro villaggi tradizionali rientrano fra le maggiori attrattive della zona insieme allo spettacolare Hluhluwe-Imfolozi Game Reserve. Il parco si caratterizza dall’inusuale morfologia collinare che regala suggestive panoramiche dall’alto.
La bassa vegetazione e le numerose pozze d’acqua presenti lungo i percorsi sterrati, offrono facilmente avvistamenti assai gratificanti. Spettacolare anche il Greater St. Lucia Wetland Park un’area di paludi, spiagge e dune di sabbia. A bordo di un motoscafo, abbiamo visto da molto vicino famiglie di ippopotami e coccodrilli, oltre a numerose specie di uccelli.
Ripreso il cammino verso nord siamo giunti nello Swaziland, piccolo stato indipendente, dove si respira la vera aria africana. Sulla strada, a tratti dissestata, uomini a torso nudo liberavano i bordi dall’invadente vegetazione e snelle figure femminili, fasciate nei loro coloratissimi abiti, sfilavano come modelle con in testa ceste intrecciate di ogni dimensione. Di tanto, in tanto, greggi di muli, mucche, pecore e bambini sorridenti.
Al Mlilwane Wildlife Sanctuary, splendida e tranquilla riserva privata abbiamo trascorso una notte in una tipica capanna di paglia, ritrovandoci la mattina circondati da tanti cerbiatti e piccoli cinghiali. La colazione in compagnia degli ippopotami rimane uno dei ricordi più belli di questo viaggio.
Poi lui: il Kruger. Uno dei più visitati e antichi parchi nazionali del mondo, senza rivali per quanto riguarda le specie animali ospitate. E benché l’avvistamento sia per lo più una questione di fortuna, siamo riusciti a vedere tutti i “Big Five”!
Per tre giorni abbiamo seguito i ritmi della natura: senza rumori, senza traffico, senza fretta. Ascoltando solo i suoni della savana.
Lasciato il Kruger abbiamo raggiunto il famoso Blyde River Canyon fermandoci nei punti panoramici di Bourke’s Luck Potholes, God’s Window e il suggestivo scenario delle Three Rondavels: picchi rotondi incappucciati d’erba e di vegetazione che somigliano alle tipiche capanne di paglia chiamate appunto rondavel.


Insieme a Cape Town, Port Elizabeth, Durban e Pretoria, Johannesburg costituisce uno dei punti nevralgici della nazione. Alla periferia di queste città, le “township”, baracche ricavate con materiali di fortuna (lamiera, legno, cartoni) ammassate le une sulle altre per chilometri. Chi si può permettere una casa di mattoni viene considerato ricco e rappresenta un’eccezione in tale contesto. Per lo più si tratta di una realtà in cui le condizioni igieniche sono assai critiche, non c’è acqua corrente, né luce.
Eravamo poco convinti di voler fare un giro guidato all’interno: pagare qualcuno per vedere la gente che ci vive pensavamo fosse come considerarli un’attrazione turistica. Ci sembrava ingiusto da un punto di vista morale, ma col senno di poi siamo felici di averlo fatto. Passare un giorno con gli abitanti di Soweto e sentire raccontare dal vivo la loro storia, la loro cultura, percepire il senso di comunità e di orgoglio che sono alla base della loro mentalità, è stato molto toccante e ci ha dato la possibilità di entrare in contatto con aspetti del popolo sudafricano che altrimenti non avremmo potuto conoscere.
Questa tappa ci ha inoltre dato modo di vistare il Mandela Family Museum, piccolo museo dedicato alla vita di uno dei personaggi più conosciuti e amati del mondo intero.
3 settimane in Sudafrica: dove dormire
Il Sudafrica offre una vasta gamma di strutture ricettive dai lussuosi lodge alle più semplici ma apprezzatissime guesthouse. Le soluzioni di pernottamento non costituiscono un problema di viaggio, in quanto ce ne sono di tutti i tipi a seconda delle proprie esigenze e del budget di cui si dispone. Solitamente ci piace abbinare varie tipologie di strutture anche per godere appieno dell’ospitalità locale, e quella sudafricana si esprime veramente al meglio.
Cape Town: Cape Oasis Guesthouse: 32, Sandpiper Crescent – 7441 Table View
Hermanus: Avalon on Sea Guesthouse: 1, Marine Drive – Hermanus 7200
Mossel Bay: Green Door Guesthouse: 49, Marsh Street – 6500 Mossel Bay
Plettemberg Bay: La Boheme B&B: 1,Typhoon Terrace – Plettemberg Bay
Addo: Oligantskop Lodge B&B (da Port Elizabeth seguire la N2 in direzione Grahamstown. A Ncanaha prendere la N10, seguire la strada fino ad arrivare alla Alicedale turn-off. Girare a destra e si vede la porta Olifantskop Lodge sulla destra).
S.Lucia: Elephant Coast Guest House: Cnr Kingfisher Street & Garrick Avenue S. Lucia 3939 – Kwa Zulu Natal
Swaziland: Mlilwane Wildlife Sanctuary
Kruger National Park: Pretoriuskop (prima notte), Skukuza (seconda notte), Olifants (terza notte)
Graskop: Zur Alten Mine Guestfarm (coordinate GPS: S 24 55’ 47.2, E 30 48’ 36.4)
Pretoria: Purple Olive Guesthouse: 68, Ray Street Wonderboom – Pretoria, 182




Considerazioni generali
Vaccinazioni: il Sudafrica essendo sostanzialmente una nazione “Malaria-Free”, rappresenta una soluzione ottimale per le persone che hanno problemi con i farmaci o per le famiglie con bambini, in quanto non vi è alcun obbligo di effettuare la profilassi antimalarica.
Noi non abbiamo fatto nessun vaccino, anche perché agosto rientra tra i mesi più freschi e secchi. Avevamo comunque messo in valigia spray antizanzare e svariati flaconcini di “ledum palustre” un prodotto omeopatico che riteniamo efficace.
La scelta rimane comunque molto personale e consigliamo di chiedere il parere al proprio medico.
Sicurezza: durante le nostre 3 settimane in Sudafrica non ci sono mai state situazioni di disagio o di paura, neanche quando siamo usciti la sera a cena. Certo, meglio non sfidare la sorte e attenersi alle solite regole del buon senso: cercare di rientrare prima che il sole cali, la sera uscire in macchina parcheggiando vicino al ristorante, evitare di girare con oggetti preziosi in bella vista.
Strade: sono in ottimo stato, così pure la segnaletica. Indispensabile il navigatore, ma qualora si perdesse il segnale gps – come più volte è capitato a noi – se dotati di una cartina stradale risulta quasi impossibile perdersi.
Il limite di velocità sull’autostrada è 120 Km/h. Il traffico generalmente scarso ad eccezione delle grandi città, occhio però a non esagerare e tenete presente che gli autovelox sono sparsi un pò ovunque. Siamo infatti riusciti a prendere una multa per eccesso di velocità, partendo da una richiesta “ufficiale” di 1000R e spuntandola con 350R “sottobanco”.
Spostamenti: pochi voli interni (nel nostro itinerario solo uno) e una confortevole auto privata sono i mezzi di spostamento che consigliamo, in modo da muoversi in totale libertà unendo i safari delle riserve a tutti i punti strategici irrinunciabili. Per guidare in Sudafrica è necessario essere in possesso della patente di guida internazionale.
Cibo: la carne è buonissima ovunque, inclusi i piatti esotici come lo springbok, il coccodrillo e il kudu. Nelle località costiere abbiamo mangiato tanto pesce, scegliendo quando presente l’Ocean Basket perché si mangia bene, tanto e a prezzi decisamente bassi per i nostri standard.
Prenotazioni: importantissimo, prima ancora di prenotare i voli di A/R, è iscriversi al sito del Kruger National Park, per controllare le disponibilità dei bungalow nei campi all’interno del parco. Le prenotazioni vanno fatte con largo anticipo, stesso discorso vale per il noleggio auto.
Quando andare: possiamo dire che non esiste un periodo ideale per recarsi in Sudafrica, in quanto dipende tutto dal tipo di viaggio che si vuole intraprendere. Il clima è temperato, con locali variazioni in base all´altitudine e all´influenza delle caldi correnti dell´oceano Indiano sulla costa orientale, e delle freddi correnti dell´oceano Atlantico sulla costa occidentale.
Occorre tenere presente che le stagioni sono invertite rispetto alle nostre: l´inverno va da giugno a settembre mentre l´estate va da dicembre a marzo. L’inverno è mite e rappresenta la stagione ideale non solo per tour e safari ma anche per avvistare al largo delle coste balene australi e squali bianchi.

Il Sudafrica può definirsi il più grande museo naturale a cielo aperto del mondo. Una meta paradisiaca dove la cultura africana e l’influenza coloniale si sono unite dando vita ad un paese dove l’integrazione rappresenta una delle maggiori conquiste. Questa terra bellissima invita davvero i visitatori a scoprire perché lo slogan di “nazione arcobaleno” corrisponda davvero alla sua splendida realtà.
Tour con transfer e guida selezionato da noi
Collaboriamo con Civitatis società leader nella distribuzione online di attività, escursioni e visite guidate nelle principali destinazioni turistiche del mondo.
Per il Sud Africa abbiamo selezionato per voi questo tour, prenotabili online, per godersi in piena tranquillità e sicurezza i luoghi che vi abbiamo descritto in questo nostro itinerario di viaggio: