Capoterra, la porta delle meraviglie
Secondo Google la Sardegna è la meta più ricercata per le vacanze italiane. D’altronde come non crederci, ci sono calette da sogno, riserve di grande pregio naturalistico, spiagge che nulla hanno da invidiare a quelle caraibiche.
Sarebbe però curioso sapere quanti dei suoi assidui frequentatori conoscono Capoterra, perché noi che ci siamo andati spesso, l’abbiamo scoperta solo adesso grazie all’invito dell’Hotel Santa Gilla a partecipare alla loro #travelexperience, incentrata a promuovere un angolo della Sardegna ancora tutto da esplorare.
Viene chiamata la porta delle meraviglie e questo – ovviamente – è bastato per convincerci a partire verso la costa sud orientale dell’isola.
Dove dormire a Capoterra
Iniziamo a raccontarvela proprio dalla struttura a quattro stelle che ci ha ospitato, l’Hotel Santa Gilla. Situato a 10 km da Cagliari, vanta una piscina all’aperto immersa in un verde giardino e una vista mozzafiato sulla laguna popolata da una colonia stanziale di fenicotteri rosa.
La posizione strategica della nostra camera ci ha consentito di vederli da molto vicino e goderci momenti di suggestione unica alle luci del tramonto.
Il ristorante propone i sapori della migliore cucina sarda a base di carne e pesce fresco, senza trascurare chi necessita di menù particolari. Ad animare le nostre cene gli spettacoli folkloristici dei gruppi locali Folk S’Attobbiu e Sa Scabitzada che esibendosi con danze in abiti tipici e canti tradizionali ci hanno coinvolto in un’allegra atmosfera.
Gli ospiti dell’hotel possono usufruire sia di un servizio navetta gratuito per l’aeroporto, sia di una tariffa agevolata sul noleggio di lettini e ombrelloni al Cayo Loco Beach Club della vicina spiaggia La Maddalena.
Seppur il tempo non sia stato dei migliori, l’aperitivo nel caraibico lounge bar ci ha dato modo di conoscere l’intraprendete staff e le tante attività da loro proposte. Escursioni in barca, sport acquatici, concerti con musica dal vivo, insomma impossibile annoiarsi!
Cosa fare a Capoterra
Visitare il CEAS di Capoterra
La visita al CEAS, Centro di Educazione Ambientale e di Sostenibilità, è stata la prima tappa in programma. Ad accoglierci una squadra di esperti biologi e volenterosi allievi, impegnata ogni giorno a sensibilizzare la tutela del territorio con attività culturali e ricreative per tutte le fasce di età.
Qui, nella sede di Casa Spadaccino, si occupano prevalentemente della Laguna di Santa Gilla studiandone la flora e la fauna presenti.
Una sala al primo piano, allestita con materiale espositivo sui fenicotteri, contribuisce a valorizzare questo bene naturalistico inestimabile, e se non sapete cos’è l’artemisia salina vi suggeriamo di farci un giro, potrete vederla come abbiamo fatto noi a microscopio, scoprendo tante altre curiosità sulle abitudini di questi particolari animali.
Affascinante anche la storia dello stabile, nato come stazione di appoggio per il traporto di materiale minerario e diventato successivamente una dimora padronale agricola.
Seduti in quella che un tempo era la cucina, abbiamo trovato risposta alla grande domanda: “Perché porta delle meraviglie?”
Semplice, siamo in un luogo soprannominato per decenni Su Spantu che in sardo vuol dire stupore, meraviglia, proprio sulla strada principale verso le spiagge più belle della Sardegna meridionale.
Cantine e panifici a Capoterra
Cantine Antigori e Panificio Pireddu non potevano scegliere una location migliore per presentarci i loro prodotti. La prima azienda ci ha riempito i calici con vini di alta qualità, ottenuti grazie al particolare microclima della zona, mentre la seconda ci ha fatto assaggiare diversi tipi di pane, dal classico Carasau a quello preparato con “lievito madre”, che richiede lunghi tempi di lievitazione.
Una visita a Cagliari
Capoluogo della Sardegna, Cagliari si trova all’estremità meridionale dell’isola, nella parte più interna del golfo degli Angeli. Racchiusa tra il mare, alcuni colli e gli stagni di Montelargius e Santa Gilla.
Claudia di Trip Sardinia ci ha guidato in un itinerario nel cuore antico della città, partendo da Castello, storico quartiere collocato nella parte più alta.
A caratterizzarlo la cinta muraria tutt’intorno e all’interno i più noti monumenti cittadini: la torre pisana di San Pancrazio, il Palazzo Reale, il Bastione di Saint Remy, la Basilica di Santa Croce, il polo museale della Cittadella dei Musei.
Uno degli angoli che più ci ha colpito è Piazza Palazzo con le tinte pastellate dei suoi edifici ad esaltare la bianca facciata della Cattedrale di Santa Maria.
È un rione silenzioso privo di servizi, poste, tabacchi. Per quanto sia il cuore storico della città, risulta quasi avulso da tutto il resto del contesto urbano. Molto diversi, più vivi e ricchi di negozi i quartieri di Villanova, Stampace e Marina.
Passeggiare per Cagliari significa ammirarla dalle vecchie strutture difensive diventate terrazze panoramiche, fermarsi a catturare i dettagli di porte medievali, architetture pregiate, balconi fioriti nell’intima tranquillità delle sue viuzze.
Significa respirare aria che sa di salsedine, di frittura, di pomodoro, assorbendone la forte anima mediterranea.
Saline Conti Vecchi
Si tratta della salina più longeva della Sardegna, tuttora in attività grazie alla perfetta sinergia tra uomo e natura. Mare, sole, vento, sotto il controllo sapiente dei salinieri, producono ogni anno tonnellate di sale.
Le Saline Conti Vecchi da due anni sono diventate un bene del FAI che organizza visite guidate della durata complessiva di circa due ore.
Si incomincia dagli interni in un percorso che riporta agli anni Trenta del Novecento attraversando gli uffici arredati, il laboratorio chimico, gli archivi pieni di documenti.
Si prosegue con una videoproiezione nell’ex falegnameria, narrante la storia dello stabilimento, del ciclo produttivo, dell’importante ruolo che l’opera di bonifica ha avuto nel combattere la malaria.
Infine ci si addentra a bordo di un trenino attorno alle vasche salanti e alle bianche montagne di sale. Per noi un’opportunità in più per fotografare i trampolieri rosa in un inconsueto scenario naturale.
Azienda agricola Planu e Mesu
Per una divoratrice di fragole entrare in una serra, poterle raccogliere, assaggiare e cimentarsi nella preparazione della marmellata in un vero laboratorio artigianale, significa vivere un’esperienza straordinaria!
Al frutto in piena maturazione è stata dedicata la nostra visita, ma tra i campi dell’Azienda Planu e Mesu ne vengono coltivati molti altri. Il tutto in maniera biologica, senza l’utilizzo di fitofarmaci e trattamenti chimici, come tiene a precisare Silvia Medda. Da ben quattro generazioni la sua famiglia si dedica alla terra e a quanto di buono essa offre.
Una parte di prodotti è destinata alla vendita, un’altra viene utilizzata per produrre confetture, paté, sott’oli e il noto liquore di mirto. Oltre alle varie degustazioni, abbiamo camminato tra i frutteti, le distese di ortaggi e nel campo fitto di grandi fichi d’india. Una delle ultime novità sono le bomboniere personalizzate perfette per celebrare occasioni speciali.
Le spiagge nei dintorni di Capoterra
La Maddalena, indicata anche come Lido di Capoterra, è raggiungibile in pochi minuti a piedi dall’Hotel Santa Gilla. Pur non essendo tra le spiagge più belle dell’isola, conserva assolutamente intatto il suo fascino incontaminato.
La presenza delle antiestetiche alghe marroni, sottoforma anche di morbide palline dette “patate di mare”, la rendono sporca agli occhi di tanti, ma ciò non deve confondersi come indice di degrado bensì come alta qualità ambientale e caratteristica del luogo.
“Abbiamo un bosco in mare – spiegano al CEAS – e la Poseidonia non è altro che una sua foglia”.
Spostandosi in auto nel raggio di 40 chilometri, si arriva nella costa Teulada, dove gli intensi colore del mare in contrasto con la vegetazione inducono a fermarsi ad ogni piazzola panoramica per scattare foto.
Tra le spiagge di indiscutibile bellezza c’è Chia, la cui acqua turchese ha incantato anche noi che l’abbiamo vista in una fredda e piovosa giornata di aprile. Poi Pula, Nora e la selvaggia Tuerredda.
Vi consigliamo di fare escursioni in barca per raggiungere anche le spiagge più inaccessibili e sicuramente meno affollate.
Come muoversi a Capoterra
Se arrivate in aereo, potete scegliere di noleggiare un’auto oppure affidarvi al servizio di Piscedda Turismo Bus Operator per viaggiare comodi e rilassati.
Hanno navette di diverse dimensioni con le quali effettuano escursioni giornaliere improntate sulla cultura e i siti archeologici, sull’enogastronomia o sulle spiagge. Per effettuare tour dell’isola più personalizzati vi consigliamo invece Sud Sardegna Transfer.
Un viaggio in Sardegna è sempre un piacere, anche quando le temperature dell’aria e dell’acqua non sono adatte a un rinfrescante bagno in mare.
La costa e l’entroterra custodiscono un’abbondanza di luoghi da visitare che al di fuori dell’alta stagione non perdono nulla del loro fascino e anzi possono essere assaporati con maggiore tranquillità.