Una delle esperienze più belle avute in India è capitata per caso, anche se noi crediamo che niente accada per pura casualità. Eravamo nei dintorni di Jaipur quando un fiume di persone vestite di arancione ci ha investito. Investito è la parola giusta.
Cantavano e gesticolavano animatamente occupando tutta la strada. Con la macchina, diventata un piccolo isolotto, non si poteva più andare nè avanti nè indietro, così siamo scesi, lasciandoci trasportare dalla corrente e finendo senza saperlo a Galta Ji, il tempio delle scimmie.
Un posto isolato fra le colline che regala favolose vedute sulla città rosa.
Non rientrando nei classici itinerari eravamo soli, nessun turista, nessun viso occidentale. Completamente rapiti dallo spettacolo intorno a noi.
Tanta gente euforica, raccolta in uno spiazzo, acclamava un santone dalla barba lunga che ogni tanto sbucava fra le arcate lanciando fiori, mentre sorrisi di benvenuto posavano con piacere davanti ai nostri obiettivi.
Si è poi ricreato il corteo che lentamente è salito lungo la scalinata, verso la parte alta del sito. I ragazzi tenevano in spalla delle canne con appese delle piccole ciotole in vetro contenenti candele e le donne avevano fra le mani, tatuate con l’henne, tanti fiori anch’essi arancioni.
I bambini rompevano la fila ordinata correndo qua e là e in poco tempo tanti timidi “hello” ci hanno scortato.
Il percorso è terminato davanti all’ultima delle tre vasche piene d’acqua, sorgenti naturali della zona, già invase di persone intente a fare le abluzioni, lavare i panni o nuotare allegramente.
Tutto ricordava Varanasi, ma in un’atmosfera più briosa e leggera.
La prima vasca era occupata da soli uomini, mentre la seconda dalle donne le cui cangianti sete si riflettevano sull’acqua creando un meraviglioso gioco di colori.
Qualcuno ci ha spiegato che la vasca più alta era riservata alle scimmie sacre, e noi fino a quel momento non le avevamo neppure notate!
Sono tantissimi i macachi che abitano nel tempio, sono abituati all’uomo e vengono vicino in cerca di cibo, lasciandosi toccare senza paura.
Quando la nostra fronte è stata “marchiata” con la polvere colorata ci siamo sentiti ufficialmente parte del gruppo.
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