Doveva essere una vacanza di ripiego. Una scelta dettata dalla chiusura di mezzo mondo a causa del Coronavirus. E invece l’Isola di Brac è stata una vera rivelazione.
Nonostante la vicinanza all’Italia e i parecchi pareri positivi degli amici, non avevamo mai preso in considerazione la Croazia perché, sostanzialmente, non ci ha mai incuriosito più di tanto.
Come abbiamo deciso tra 1185 isole e 1778 chilometri di litorale di andare proprio a Brac?
Semplice. Siamo rimasti folgorati dalla bellissima spiaggia di Zlatni Rat mentre googlavamo informazioni.
Quel sottile lembo di terra ci ha fatto sognare a prima vista di trovarci distesi là, con il nostro, nuovissimo drone a riprenderci dall’alto. E siccome “se puoi sognarlo puoi farlo”…
Isola di Brac: il mare più scenografico della Croazia
Soggiornare al Bluesun Elaphusa ha facilitato le cose. La posizione eccezionale sul cosiddetto “Corno d’Oro” vale, infatti, le quattro stelle dell’hotel.
Nei mesi estivi bisogna fare i conti con un grande affollamento, per questo l’unico modo di godersi in solitudine tale paradiso è giocare d’anticipo e arrivare la mattina presto.
Un buon orario sono le 6,30 quando il sole inizia a esaltare le incredibili sfumature dell’acqua, nitidissime grazie all’assenza di sabbia a contaminarne i colori.
Vedere il mare Adriatico dalla sponda opposta rispetto quella a cui siamo abituati fa uno strano effetto, soprattutto per la limpidezza inconsueta che invita ad una nuotata in ogni momento e davanti ad un azzurro così intenso, gli si perdona di essere tanto freddo.
Ecco, giusto la temperatura ricorda di non trovarsi su un atollo corallino, perché le diverse tonalità di blu in contrasto col bianco dei sassolini e al verde della pineta gliene danno tutte le sembianze.
Anche senza gingilli volanti si riesce a inquadrarla tutta dalla stradina pedonale che porta alle varie strutture alberghiere fino a Bol, ad appena un quarto d’ora di passeggiata.
La particolare forma triangolare cambia continuamente, a seconda delle correnti, dei venti, delle maree, un gioco della natura di cui gli isolani vanno fieri.
Lo so, ve ne siete già innamorati.
Ma Brac non è certo solo la spiaggia di Zlatni Rat. Ci sono anche altre calette da scoprire come ad esempio le due in prossimità del Dominikanski samostan, il convento domenicano a circa dieci minuti a piedi dal centro di Bol. Alla prima ci si arriva scendendo lungo un sentiero sterrato vicino a uno stabile abbandonato, riconoscibile dai vivaci murales.
Per arrivare all’altra, chiamata Martinica, bisogna invece seguire le indicazioni verso il cimitero finché non si vede un chioschetto che vende bibite.
L’ideale per questa vacanza è sicuramente avere una macchina perchè Brac è un’isola montuosa e con uno scooter si impiega molto tempo per passare da una estremità all’altra.
Quindi, che siate con la vostra auto o con una noleggiata, recatevi a Supetar. Noi ci abbiamo trascorso gli ultimi giorni alloggiando al Waterman Svpetrvs Resort.
Pure questo lato vanta un bellissimo lungomare, pieno di ristorantini e localini all’aperto. I profumi talmente invitanti ci hanno indotto a cenare fuori quasi tutte le sere nonostante la formula All Inclusive presente in struttura.
La spiaggia della zona è ben attrezzata e si estende fino a punta Svetog Nikole.
Rispondiamo ora a una domanda che in tanti ci avete fatto seguendo le Instagram Stories: Esistono spiagge di sabbia?
Sì, una l’abbiamo trovata!
Si chiama Lovrecina e dista 14 km dal paese andando verso Pučišća.
Ha un bar, docce gratuite, molta ombra nel contorno alberato e il fondale particolarmente basso la rende adatta alle famiglie con bambini. Se cercate però tranquillità e silenzio rimarrete delusi, almeno in agosto. Poi essendo piccolina si riempie in fretta e il rischio è quello di non trovare posto nemmeno per stendere l’asciugamano, ma lo si scopre dopo aver pagato 20 kune di parcheggio.
Dovete sapere che una delle ragioni per cui la Croazia non ci ispirava era il fatto che fosse tutta sassi, scogli, ciottoli e cemento. Ebbene, proprio questa sua caratteristica ce l’ha fatta piacere e nonostante amiamo sentire il “morbido” sotto i piedi abbiamo preferito le spiagge rocciose.
Altro posto da tenere in considerazione per giorni all’insegna del relax è la località di Milna, sulla costa occidentale. Nei suoi dintorni nasconde delle baie bellissime con spiagge ghiaiose come Pasikova, Lučica, Maslinova, Osibova, Vlaška.
Imperdibile anche la baia di Blaca dove si trova un ex convento di monaci incastonato nella roccia.
L’Eremo di Blaca, candidato a entrare nella lista dei patrimoni dell’UNESCO, si può raggiungere con una escursione guidata in barca oppure con la macchina fino al villaggio disabitato di Dragovoda, dopo la strada accidentata obbliga a proseguire a piedi.
Vicino a Sumartin, nella parte orientale, ci sono varie baie tranquille e nascoste, come quelle di Rasotica, Zvirje, Radonja, Studena, e Spilice.
Spostandovi da una località all’altra sull’isola di Brac, vedrete numerose calette dove poter fare il bagno, noi vi abbiamo citato quelle che ci sono piaciute di più ma, credete, ce ne sono a volontà!
Cosa fare sull’Isola di Brac
Sull’Isola di Brac si può facilmente essere indotti a fare soltanto una vacanza di mare e sole. Sarebbe però un vero peccato perdersi i tesori dell’entroterra, i villaggi di pescatori o i caratteristici paesini dove la tradizione è ancora viva e non sembra temere troppo l’invasione dei turisti.
Vidova Gora
La vista da Vidova Gora rappresenta una delle migliori attrazioni dell’Isola. Il belvedere a 778 metri regala un panorama impareggiabile e si classifica come il punto più alto non solo di Brac, ma anche di tutte le isole dell’Adriatico.
Si può scegliere di salire a piedi, con un ripido trekking di due ore partendo da Bol, o in auto. In questo caso si accede al monte tramite la strada asfaltata che inizia a Nerezisca.
Lo sguardo spazia sulle isole di Hvar, Vis, Korčula, ma si ferma sempre e comunque su di lei: Zlatni Rat.
In vetta la taverna “Vladimir Nazor” propone menu tipici a base di vino e formaggi.
Assaggiare il vino locale
Un must dell’isola di Brac è visitare la cantina Stina a Bol. Situata sul lungomare, in uno storico edifhttps://www.stina-vino.hr/icio della città, come mostra ancora l’iscrizione sulla facciata: “La prima cooperativa vinicola dalmata”. La cantina completamente ristrutturata ha impianti di vinificazione di ultima generazione e un’elegante sala per la degustazione. Ma lo spirito di quella vecchia è ben conservato. I muri in pietra e il soffitto in mattoni sono gli stessi dal 1903, così come gli originali canali di drenaggio visibili tramite l’inserto in vetro posto a pavimento.
Ci si può sedere nei tavolini alti con sgabelli lungo la parte anteriore dello stabile oppure sul bordo cementato del muretto in riva al mare e guardare le onde mentre si sorseggia dell’ottimo vino… inutile dirlo, è poesia!
Tra le dieci eccellenze della casa abbiamo assaggiato Stina Vugava, un bianco raffinato permeato dall’aroma di vaniglia, il rosso Stina Plavac Mali, più corposo, con note speziate abbinate al fruttato delle ciliegie e il rosato Stina Opol che ci ha messo d’accordo.
All’interno c’è uno showroom e sono disponibili tour su prenotazione per dare un’occhiata al processo produttivo.
Visitare Skrip
Skrip è dove si trovava il più antico insediamento dell’isola. A parte il nome simpatico, vale la pena farci un salto per gli affascinanti reperti archeologici risalenti all’età romana e medievale custoditi nel piccolo museo.
Ci si arriva costeggiando le cave, simbolo dell’attività estrattiva locale e imboccando stradine nascoste dal verde.
Una contadina ci ha fatto da cicerone tra i ruderi, parlava solo croato e noi facevamo finta di capire, seguendola come cagnolini randagi, ma in fondo la bellezza non necessita di troppe spiegazioni. Si capisce al volo di essere finiti in un posto speciale: ci sono pittoresche case di pietra, fortificazioni, chiese, un castello e duecento fortunati abitanti che hanno il privilegio di abitare in un borgo con oltre 5000 anni di storia.
Prendersi tempo per esplorare Supetar
Pensavamo fosse solo una città portuale in cui attraccano i traghetti provenienti da Spalato, invece Supetar ci ha sorpreso con i suoi scorci da cartolina, le sue piazze riparate e le stradine lastricate.
Ha una chiesa bellissima e un candido mausoleo costruito con la famosa pietra locale, la stessa con la quale sono stati fatti importanti edifici, come il Palazzo di Diocleziano a Spalato, il Parlamento a Vienna, il Palazzo del Reggente a Trieste e… la Casa Bianca a Washington!
Oggetti in marmo curzolano abbondano nelle bancarelle e nei negozi di souvenir, poiché lavorato da generazioni è un’icona dell’isola e simboleggia la tenacia dei suoi abitanti che lottarono per sopravvivere su questa terra rocciosa e povera.
Come arrivare sull’Isola di Brac
È possibile raggiungere Brac in catamarano o traghetto per auto da Spalato, Makarska o Hvar. Entrambi i servizi sono gestiti dalla compagnia Jadrolinja.
Per un viaggio itinerante vi consigliamo di arrivare a Spalato e proseguire fino alla riviera di Makarska, una delle coste turistiche più famose della zona. Visitare poi il suo centro con la caratteristica Cattedrale di San Marco, il Monastero Francescano e il grazioso lungomare fiancheggiato da palme.


Se non soffrite di vertigini provate l’emozionante esperienza di camminare nel cielo della Croazia al Biokovo Skywalk, una passerella di vetro sospesa nel vuoto a 1228 metri di altezza!
Da Makarska prendete il traghetto per Sumartin. Girate l’isola e rientrate sfruttando la tratta Supetar-Spalato.
I biglietti del traghetto si possono prendere prima di salire a bordo, ma durante l’alta stagione è meglio acquistarli in anticipo online. Ricordate una cosa importante: un biglietto con un orario specifico non garantisce l’imbarco. Vale la regola “chi prima arriva, prima parte” e se non c’è posto bisogna aspettare quello successivo (che potrebbe essere il giorno dopo!).
Consultate il sito Jardolinja per gli orari e le rotte aggiornate.