Il desiderio di immergermi in tutto quel viola è nato da una cartolina ricevuta diversi anni fa con l’immagine dei campi di lavanda. L’ho ammirata, fotografata, respirata, raccolta… se prima mi piaceva adesso l’amo profondamente.
Mi ricorda la mia infanzia, i cassetti profumati della nonna, il colore preferito della mamma, il bucato steso ad asciugare. Odora di buono, odora di casa.
Avete presente quella scena del film “Mary Poppins” dove, con un semplice salto, i protagonisti si ritrovano dentro al paesaggio disegnato a terra coi gessetti colorati?
Ecco, quella è la sensazione avvertita nell’essere finalmente lì.
Mi sono sentita dentro alla cartolina, tutto era esattamente così: lo stesso albero, la stessa collina, la stessa infinita distesa di fiori.
Ad accompagnarci in questa breve avventura Massimiliano e Monica, i nostri amici veronesi, una macchina nuova, tanta voglia di divertirsi insieme e il costante frinire delle cicale.
Valensole
Il periodo migliore per la fioritura va da fine giugno a metà luglio, varia a seconda del clima, dell’altitudine e del tipo di pianta, in alcune zone si può trovare anche ad agosto inoltrato.
Se come noi avete pochi giorni a disposizione, scegliete la zona di Valensole, l’altopiano con la maggior concentrazione di lavanda.
Irresistibili sfumature dal lilla al blu, accostate al giallo dei girasoli, all’oro del grano e all’azzurro intenso del cielo fanno di queste vallate un quadro impressionista d’incomparabile bellezza.
Abbiamo accostato più volte al margine della strada, in prossimità di altre macchine parcheggiate, per camminare fra i campi in un bagno sensoriale indimenticabile, un vero sogno ad occhi aperti!
Nell’aria inebriante solo il ronzio delle api, giusto le api… nel mio stato di completa estasi, impegnata a correre nutrendo di gioia la mia parte bambina, non mi sono neppure accorta di alcune punture. Saltando una mi è entrata dentro il vestito e vi lascio immaginare!
Sono completamente innocue, cercate però di non infastidirle troppo.
Oli ed essenze profumate, liquori, miele, biscotti, saponi, troverete una vastità incredibile di prodotti nelle aziende agricole della zona. Si possono visitare distillerie, assistere alla raccolta o partecipare alle sagre organizzate in diverse località.
L’associazione Route de la Lavande fornisce tutte le informazioni necessarie, indirizzi utili, itinerari consigliati e nel sito sono riportate le date dedicate alle feste.
Abbazia di Sénanque
Nascosta in una stretta gola del Plateau de Vaucluse, a circa un’ora di macchina da Valensole, si trova l’Abbazia di Sénanque. L’immagine per eccellenza associata alla Provenza.
Fu costruita nel 1148 dai monaci cistercensi secondo un ideale di estrema essenzialità. Le forme architettoniche sono semplici, pulite. L’interno, privo di ogni ornamento decorativo che potesse distrarre dalla preghiera, riflette a pieno lo stile di vita austero condotto dai monaci.
A luglio, il campo di lavanda davanti all’abbazia è nel massimo splendore.
Per cogliere pienamente l’atmosfera di serenità sprigionata da questo luogo vi consigliamo di arrivare la mattina presto, evitando così ondate di turisti e pullman. Prima delle 11,00 è possibile entrare anche nel dormitorio, nel chiostro e negli edifici conventuali autonomamente, mentre dopo sono consentite solo visite guidate.
L’ingresso costa 7,50 euro.
L’area è fornita di un ampio parcheggio gratuito.
Gordes
Sulla strada per l’abbazia di Sénanque, giusto qualche chilometro prima, si trova la pittoresca cittadina di Gordes arroccata su un’altura.
Abbiamo camminato fra le belle viuzze porticate dense di botteghe artigianali, fra salite, discese e stretti passaggi scoprendo ovunque scorci suggestivi sul borgo e improvvisi affacci sulla campagna circostante. Consideriamo questo posto una tappa davvero imperdibile.
Aix-en-Provence
E’ stata per secoli la capitale della Provenza, artisti e intellettuali l’hanno resa una città ricca di cultura. Purtroppo non siamo riusciti a girarla quanto avremmo voluto, se avete tempo raggiungete la biblioteca e fatevi una foto davanti ai libri giganti posti all’esterno, passeggiate nel centro storico tra il Cours Mirabeau, un viale orlato di platani, e la cattedrale Saint-Sauveur. Assaggiate in una boulangerie i “Calissons” i biscotti alla mandorle ricoperti da una glassa bianca o gustatevi un fragrante pain au chocolat.
Abbiamo visitato l’Atelier Paul Cézanne dove tutto sembra essersi fermato al 1906, anno della sua morte. L’ambiente è inondato dalla luce proveniente dalla grande vetrata affacciata sul giardino.
Se amate l’arte apprezzerete questo piccolo angolo fuori dal tempo. Si percepisce la sua presenza, vi sembrerà di vederlo seduto sulla sedia a dipingere le “Grandes Baigneuses”. Tante opere sono nate qui, ma nessuna è presente, motivo per cui qualcuno, a giudicare dalle recensioni lette, rimane regolarmente deluso. Un passante, ad esempio, nel darci indicazioni per trovare la strada, lo ha definito un “banale solaio”.
Ora, come in tutte le cose, il giudizio è soggettivo, dipende sicuramente dai punti di vista e dalla sensibilità di ognuno.
Se decidete di andarci, lasciate la macchina in prossimità del centro e proseguite per circa quindici minuti a piedi fino al 9 Avenue Paul Cézanne, l’ultimo tratto è in salita.
Lo trovate aperto tutti i giorni dalle 10,00 alle 18,00 e l’ingresso costa 6,50 euro.
A Cézanne è dedicato anche un itinerario guidato organizzato dall’Ufficio del Turismo per ripercorrere in città i luoghi frequentati dal pittore e nei dintorni i paesaggi che l’hanno ispirato.
L’isle-sur-la-Sorgue
Gran parte dell’autenticità provenzale risiede in questo piccolo paesino-bomboniera che vive fra le sorgenti del fiume Sorgue. Un vero gioiellino fatto di limpidi canali dove scorre acqua così fredda che faticherete a tenerci i piedi per più di qualche secondo, fatto d’invitanti ristorantini sulle sponde, di fiori curati e finestre dalle persiane in tinte pastello.
Niente sembra lasciato al caso, ovunque gli occhi si posano destano meraviglia.
Avevamo letto del caratteristico mercato della domenica mattina e siamo arrivati giusto in tempo per vedere le ultime bancarelle di oggetti d’antiquariato, saponette profumate e prodotti locali da mangiare.
Un altro mercato molto particolare si può trovare la prima domenica di agosto, quando i venditori espongono la propria merce all’interno di barchette aperte, chiamate nego-chine e le passano agli acquirenti lungo gli argini. E’ bastata una foto trovata in internet per riportarci alla mente il mercato galleggiante di Damnoen Saduak a Bangkok, la somiglianza è davvero pazzesca.
Avignone
Un muro lungo alcuni chilometri circonda la cosiddetta “città dei papi” sulla riva del Rodano. L’imponente palazzo papale va immaginato completo dei suoi pregiati arredi, della sua sontuosa decorazione dipinta, nel pieno viavai di cardinali, prelati, guardie e pellegrini in attesa della benedizione del sommo pontefice.
Per la visita completa calcolate da una a due ore.
Accanto al Palazzo dei Papi, c’è la Cattedrale di Notre-Dame des Doms, il principale luogo di culto della città.
Se volete vedere i maggiori luoghi d’interesse, o semplicemente per capire meglio come orientarvi, potete fare un giro di 40 minuti sul trenino in partenza proprio dalla piazza.
Avignone non racchiude solo spiritualità, ma anche mondanità e vocazione artistica. Lo dimostra l’importante festival teatrale che a luglio trasforma la città in un enorme palcoscenico inondato da mille locandine degli spettacoli in programmazione.
Essendo iniziato da appena pochi giorni, ci siamo uniti alla folla riversata lungo le strade, sorprendendoci delle diverse attrattive in ogni angolo: musica, danza, letture, artisti di strada.
Prima di andare via ci siamo presi una rilassante pausa ammirando la città e il ponte di Saint-Bénézet, noto come “Pont d’Avignon”, dalla sponda opposta.
Arles
I tanti negozietti e ristoranti donano alla città animazione, vivacità e le conferiscono una particolare atmosfera molto accogliente. Ci siamo concessi tempo per cercare qualche caratteristico souvenir, curiosando in mezzo a tessuti provenzali, oggetti in stile shabby chic e in ferro battuto, ceste in vimini e cappelli per tutti i gusti. A proposito se avete posato gli occhi sul cappello della prima foto, vi svelo di averlo comprato proprio qui.
In effetti, per girare la Provenza è un must-have!
Indispensabile sia per proteggersi dal sole che per fare un pò le dive, potevo forse sottrarmi?
Solo gli appassionati di Vincent Van Gogh potranno capire cosa significa trovarsi nel locale frequentato da lui durante la permanenza ad Arles e che decise di ritrarre in una sera di settembre del 1888, posizionandosi col cavalletto su Place du Forum.
Sedersi in uno dei tavolini, è come sentirsi parte del quadro “Terrasse du café le soir“. Il giallo vivace del muro ricorda i colori usati da Vincent per rendere la luce calda proveniente dalle lanterne.
Oltre la trascuratezza evidente, la scarsa pulizia ed i prezzi eccessivi, qualcosa di speciale continua a esistere.
Arles è piccola, si gira bene a piedi ed è così ricca di storia da rimanerne affascinati qualsiasi rue si percorra. L’arena e il teatro sono i tesori della cittadina, testimonianze dell’Impero romano, ottimamente conservate e divenute patrimonio dell’ Unesco.
Un tempo il piccolo Colosseo era sede di battaglie tra gladiatori, oggi invece ospita eventi come la celebre corrida, qui chiamata Course camarguaise, una delle tante influenze spagnole del territorio. Fortunatamente questo spettacolo non prevede l’uccisione finale degli animali, è una gara di pura abilità in cui gli uomini gareggiando cercano di sfilar loro le coccarde fissate tra le corna.
I tori utilizzati sono quelli della Camargue, li abbiamo visti in branchi numerosi pascolare nelle pianure erbose. Una terra dal fascino selvaggio, quasi un mondo a parte. A parte è anche l’articolo che le dedichiamo.
Dove Dormire
Come sempre ci siamo affidati a booking.com per trovare le giuste sistemazioni, se usate questo link potrete ottenere uno sconto di 15 euro sulla vostra prenotazione.
Marsiglia: Marseille Valentine
Arles: Hotel Balladins
Aix en Provence: Ibis Budget
Itinerario
1° giorno: Modena – Marsiglia
2° giorno: Avignone – Arles
3° giorno: Abbazia di Sénanque – Gordes – Isle-sur-la-sorgue – Valensole – Aix-en-Provence
4° giorno: Aix-en-Provence – Camargue – Modena
Totale km: 2.100
9 risposte
Bonjour mes amis, siamo la Mony e il Max i vostri compagni di viaggio, di avventura e di sogno ad occhi aperti…
Avete descritto questo mini-tour alla perfezione, che altro possiamo dire se non che ancora ci stiamo pensando e che c’è rimasta (come anche a Voi immagino) ancora VOGLIA di PROVENCE.
Quando sono tornata a casa qualsiasi cosa guardassi era di colore VIOLA, ho avuto questo colore davanti agli occhi per un bel po di giorni, ma a rendere questo piccolo ma intenso viaggio è stata la vostra preziosa compagnia perche si viaggia benissimo anche da soli ma quando sei con le persone giuste che vivono e godono delle stesse tue emozioni e con le quali, come dici tu Elisa, vivere emozioni primordiali come ritrovare i colori e i profumi di quando si era bambini… NON HA PREZZO!
Abbiamo visto la Provenza così come ce la immaginavamo con l’unico inconveniente… il poco tempo! Non ce la siamo goduta con calma, osservando i particolari, gustandosela come avremmo voluto ma che importa, tanto E’ LI, ci torneremo, eccome se ritorneremo!
Elisa e Enrico, ne avete parlato con sapiente linguaggio (che vi appartiene) e si sente quanto vi è piaciuto questo itinerario, non potevate descriverlo meglio, e per NOI che eravamo con VOI è stato un valore aggiunto (All inclusive).
Grazie ENRICO per averci “pazientemente” scarrozzato per la “Route de la Lavande” con la tua “bambina” la mitica SUBARU Blu che diciamocelo, fra la Lavanda ha fatto la sua… porca figura!!!
Vi vogliamo bene, perchè siente, tra le tante altre cose, degli… ENFANT TERRIBLE.
Ciao Monny, ciao Max,
Siamo commossi delle vostre splendide parole…
Sono stati 4 giorni indimenticabili per le “meraviglie” che abbiamo visto e per la vostra immancabile ed insostituibile compagnia.
Hai perfettamente ragione quando dici che si viaggia benissimo da soli ma quando si passa il tempo con due persone straordinarie come voi tutto diventa magicamente possibile.
Siamo noi che dobbiamo dirvi grazie, un grazie speciale, per averci accompagnato in questo fantastico viaggio insieme.
La “Subby” ci ha regalato momenti rallystici da vero cavallo di razza…vero Max?
Vi vogliamo bene!!!
Un abbraccio e a prestissimo
Che itinerario splendido ragazzi! Sono anni che sogno la Provenza quindi mi segno tutti i vostri consigli!
Ciao Erica,
Ci fá molto piacere sapere che possiamo esserti utile.
L’itinerario lo abbiamo programmato in un pomeriggio e quindi si è rivelato un test anche per noi…
Possiamo dire che il tempo a disposizione è stato calcolato al pelo quindi se decidi di andare, prendersi un giorno in più non sarebbe male.
A presto
Chers amis, complimenti per il magnifico viaggio in Provenza, con la vostra intensa descrizione mi sembra di averlo vissuto con voi. Grazie perchè ho potuto conoscere oltre ai famosissimi e spettacolari campi di lavanda anche altri luoghi di cui non conoscevo l’esistenza. In così pochi giorni siete riusciti a realizzare un viaggo itinerante che comprende paesaggi, animali e città che offrono cultura e locali che hanno il sapore di altri tempi. Leggendo il vostro racconto mi è venuta voglia di andare e di tuffarmi in quegli splendidi campi di lavanda di cui sento già l’odore. A bientòt Provenza!
Ragazzi….che colori!
Belli vero? una vera tavolozza 😉
Grazie per i consigli e per le foto, tra aprile e maggio faremo una gita in camper di 10 gg, da Carpi a Barcellona e sicuramente rubando un po’ di giorni alla spagna “allungheremo” il viaggio per fare tappa in molti dei posti che avete consigliato!
Ciao Matteo,
fate bene a passare per la Provenza perchè, se non ci siete mai stati, vi rimarrà nel cuore!
Se volete, fateci sapere le vostre emozioni al ritorno dal viaggio.
A prestissimo!
Elisa & Enrico