A volte succede.
Succede che t’innamori perdutamente di un posto ancora prima di andarci.
E può succedere che non sia come ti aspettavi, ma molto, molto meglio!
Chefchaouen, conosciuta come perla blu, si trova incastonata ai piedi delle montagne del Rif, verdi di marijuana, nella parte settentrionale del Marocco. E’ una cittadina senza una storia particolare, senza edifici di rilievo o palazzi imperiali, eppure viene considerata una delle mete più ambite per chi ama la fotografia.
A renderla speciale l’azzurro che colora ogni cosa. Un azzurro abbagliante, alternato al blu cobalto e al turchese. Muri, scale, fontane, vicoli, finestre, persino i taxi sembrano caduti in un secchio di vernice.
Il motivo pare legato a una lontana scelta religiosa di renderla somigliante al paradiso, mantenuto ad oggi per la sua efficacia nel tenere lontano le zanzare, o almeno, così dicono i locali.
Oh noooo!!!
L’abbiamo invece detto noi al risveglio, guardando il diluvio universale fuori dalla finestra.
Cosa fare a Chefchaouen se piove?
Per prima cosa bisogna non farsi prendere dallo sconforto.
Nella medina ci sono diversi punti che offrono riparo: tettoie, portici, piccole rientranze.
Insomma, con un po’ di ingegno si riesce a piazzare anche il treppiede per qualche autoscatto.
5…4…3…2… sposta l’ombrello mi sto bagnando… ciak.
Ah! Giusto, l’ombrello. Oggetto che non dovrebbe mai mancare nella valigia. In teoria. Se lo dimenticate, tranquilli, c’è sempre l’ambulante di turno pronto a vendervelo nel caso anche la struttura che vi ospita ne sia sprovvista.
La pioggia stravolge i programmi, limita i movimenti, rende nervosi.
Sul momento si pensa solo alla sfortuna di non vedere il posto al pieno della sua bellezza.
Io, ad esempio, cercavo a ogni angolo la classica immagine con i tappeti lavorati esposti e le spezie nei sacchi di iuta. Cercavo donne sedute a terra a vendere i loro prodotti artigianali e tra le nuvole un raggio di sole per scattare con una luce migliore.
Poi ci si accorge che se un posto è bello, è bello sempre, anche sotto l’acqua. Forse di più.
Nelle pozzanghere nascono riflessi inaspettati, gli uomini si chiudono nelle loro tuniche dal cappuccio appuntito e l’avere tutte per sé le zone più fotografate è un grande privilegio.
Un’ottima idea, se disponete di più tempo di quanto ne abbiamo avuto noi, è provare un hammam. Potete recarvi nel sofisticato Center Viva Form presso l’Atlas Chaouen Hotel o al Lina Ryad & Spa dove c’è anche una piscina riscaldata al coperto con idromassaggio.
Per sperimentare il rituale di igiene marocchino in un contesto più autentico e tradizionale, vi segnaliamo l’hammam pubblico Douches Et Bain Barakat tra la piazza principale e la Moschea, costa solo 10 dirham (1 euro!). Qui, come nel più antico Hammam El-Maslouhi ci sono orari separati per gli uomini (8:00-12:00) e per le donne (12:00-20:00).
Dopo quattro ore passate a camminare sembravamo due gatti randagi inzuppati. Lui rideva del mio capello arruffato, io delle sue suole aperte in due.
E mentre ci prendevamo in giro a vicenda, appoggiati ad una massiccia porta chiodata intenti a pulire gli obiettivi dalle gocce, un signore è uscito porgendoci un piccolo vassoio con due bicchieri di tè fumante.
Rimanere senza parole. Uno dei motivi per cui amo viaggiare.
Dove dormire a Chefchaouen?
Residence Hoteliere Chez Aziz c’è stato suggerito da alcuni amici e merita davvero di essere consigliato a nostra volta. La struttura si compone di confortevoli appartamentini coloratissimi, distanti pochi minuti dalla medina.
La colazione inclusa nel prezzo viene servita in camera all’ora desiderata. Sentirete bussare alla porta e un addetto si presenterà con un cesto di vimini pieno di bontà. Carino no?
Quanti giorni dedicare a Chefchaouen?
Con tutta sincerità penso che se ci fossimo fermati anche una settimana non ci saremmo annoiati. Impossibile stancarsi di fotografare in un’atmosfera che sembra portare in un’altra dimensione.
Comunque per vedere tutto basta una giornata e l’ideale è fermarsi una notte o due.
Come raggiungere Chefchaouen?
Arrivarci risulta piuttosto scomodo perché Chefchaouen non rientra nei classici tour delle città imperiali. Purtroppo – per fortuna – è ancora un luogo poco turistico, sebbene il numero di visitatori sia sempre maggiore.
Pensate che fino a quarant’anni fa questa perla, oggi Patrimonio dell’Unesco, era sconosciuta al resto del mondo e l’accesso riservato unicamente ai pellegrini musulmani diretti alla Moschea della piazza centrale.
La maniera più semplice è trovare un volo su Tangeri, poi proseguire con un bus o con un’auto privata per circa 100 chilometri. Anche la compagnia TangierTaxi offre ad un costo ragionevole il servizio transfer.
Oppure la si può inserire come tappa in un itinerario che prevede Fès o Rabat, rispettivamente a 3 ore di distanza la prima e 5 ore la seconda.
Noi l’abbiamo raggiunta da Marrakech in 7 ore abbondanti. Siamo arrivati alle 19:00 di sera per ritornare indietro alle 13:00 del giorno dopo, non avendo trovato nessun volo disponibile nelle città più vicine e volendola vedere ad ogni costo.
Tutte le altre informazioni riguardo a questo viaggio le potete trovare qui: 5 giorni in Marocco: itinerario e consigli.
Ricorderemo Chefchaouen come un’altra delle nostre pazzie!!!
8 risposte
Meritava assolutamente questa città!! Certo che la pensavo più vicina… cosa non si fa per una foto instagrammabile
Esatto Anna! tanta strada è stata ampiamente ripagata!!!
Spettacolare il vostro viaggio in Marocco Noi stiamo cercando di trovare 4 o 5 giorni per poterci andare.
Chissà magari in autunno ce la faremo..
Ciao Cla,
non sò se hai avuto occasione di leggere anche l’altro nostro articolo riguardante l’itinerario…
In ogni caso se deciderai di andare in autunno collaboriamo con un’agenzia locale per cui non esitare a contattarci se avrai bisogno in futuro.
A presto!
Elisa & Enrico
Avevo seguito le vostre avventure marocchine su Facebook e le foto di questa città azzurra mi avevano proprio impressionata! Bellissimo il colpo d’occhio e meravigliosi i differenti scorci! Peccato sia difficile da raggiungere anche se così, forse, sarà possibile conservarne lo spirito originario!
Ciao Samanta,
siamo d’accordo con te! Lo spirito dei locali di questa piccola cittadina arroccata fra le montagne ci ha lasciamo tanta emozione e voglia di tornarci!
Elisa & Enrico
Proprio come te non avrei fatto altro che scattare fotografie. Come resistere ad una tonalità di colore cosi bella!! Le tue foto danno vita alle parole in maniera splendida.
Nel Blu…dipinto di Blu!!!! 🙂
Grazie…le tue belle parole ci danno un bella iniezione di fiducia!!!
Elisa & Enrico